Dopo aver creato le due montagne artificiali usando il poliuretano espanso, vediamo come prosegue la costruzione del Pinguculario.
Se ricordate, le due montaghe erano diventate enormi a causa della crescita della schiuma mentre si solidificava. Ovviamante se avete una grossa bacinella queste montaghe potrebbero andar bene, ma con le lettiere tipiche per gatti, sono troppo grandi.
Per rimediare ho preso un coltello grande da cucina e ho tagliato parte del poliuretano cercando di sagomare la montagna in modo che avesse una parvenza naturale.
Con un taglierino ho anche scavato delle fessure verso l’interno per ottenere la superficie più movimentata.
L’operazione di tagliare via fette di poliuretano ha comportato che, mentre la parte esterna del poliuretano solidificandosi all’aria era diventata quasi come una plastica dura, la parte interna è piena di microfessure ed è molto tenera. A posteriori mi verrebbe da dire che ciò ha giovato per l’operazione successiva 😉
La parte più difficile è quella di risagomare il tappo in modo da nascondere la sua funzione e renderlo il più naturale possibile (ovvero deve sembrare una piccola protuberanza).
Per proseguire sono serviti questi materiali
- Collo vinica (o silicone neutro)
- Ghiaino colorato molto sottile (o sabbia)
In pratica ora bisogna cospargere di colla un pezzo di montagna e poi buttarci sopra il ghiaino finchè si attacca. Questa operazione richiede tempo perchè bisogna operare sempre in orrizziontale, altrimenti la colla scivola via con il ghiaino.
Indubbiamente più il ghiaino è simile alla sabbia e migliore sarà l’effetto di avere una montagna vera. Purtroppo il mio ghiaino non era così sottile come avrei voluto, ma era pur meglio del ghiaino di quarzo che avevo. Il risultato finale (chevedremo più avanti) non è comunque malvagio, avendo optato per richeare un ambiente molto arido.
Il consiglio è di usare molta colla e cospargere il tutto con molta ghiaia: poi dare qualche colpetto di assestamento e aspettare che si asciughi prima di proseguire.
L’operazione può essere effettuta anche con silicone, solo che il silicone impiega molto più tempo per solidificarsi.
Volendo è possibile incollare anche del bark qua e la per variare un pò la composizione della montagna.
Un altro consiglio che posso dare a posteriori è quello di provare, ancora prima di incollare il ghiaino, a misurare quanta acqua inserire per valutare fino a che livello i fori nei vasetti sono bagnati. Sembra una banalità, ma quando avrete messo a dimora le piante, dovete andare ad intuito senza questa indicazione per sapere il livello dell’acqua nel recipiente sotterraneo.
Ormai il grosso è fatto, ma dato che l’esperienza col poliuretano non è stata il massimo, ho ideato un altro modo per poter mettere a dimora altre due piantine nel Pinguiculario (per un totale di 6 contro le 5 preventivate).
Questo lo vedremo nella prossima parte… 😉